Non so se capita anche a voi, ma spesso mi ritrovo a sognare ad occhi aperti e a pensare a come sarebbe stato vivere un un’altra epoca.
Chi e come sarei stata, cosa avrei fatto e dovrei sarei vissuta. L’ultima volta che mi è successo è stato non molto tempo fa quando, in una caldissima giornata romana di Primavera, ho messo piede a Caffè Propaganda.
Ho immaginato un lungo vestito anni ’20, con pizzi e merletti, un bel cappello a tesa larga ed un ombrellino per ripararmi dal sole. E non sbagliavo perché dall’aria che si respira, dagli arredamenti e dal menù tutto grida “Avantgarde!”, in una deliziosa mistione tra passato e presente, tradizione ed innovazione.
Basti pensare che, durante il mio rilassatissimo pranzo intorno al bel tavolo di marmo, ho assaggiato l’inaspettato: un esplosivo tortello liquido alla carbonara (sotto consiglio dello stesso chef) che convincerebbe anche il più incaponito dei tradizionalisti in fatto di cucina romana!
Così parlando con lo chef, Fabio Pecelli (giovanissimo, ma con una miriade di belle esperienze culinarie alle spalle), ho potuto capire ed apprezzare il suo progetto: proporre accostamenti tradizionali che vengono presentati in una maniera del tutto diversa da ciò che ci si aspetterebbe tramite l’utilizzo di tecniche sempre nuove e all’avanguardia.
Ed oltre al tortello che nasconde una carbonara ho assaggiato un sofficino Fintus al classico bollito ed pomodoro che in realtà è una sfera di burrata “nascosta” da una saporita glassa al pomodoro.
Ma le sorprese non sono finite perché mai avrei pensato di assaggiare la cenere – e soprattutto che mi sarebbe piaciuta così tanto – fino a che non mi è arrivato una piatto di pluma di maiale iberico con cipolla, cenere (di porro!), mela e senape.
Un’esperienza dalle mille sorprese, dunque, che si conclude con uno dei miei classici preferiti, l’imbattibile Ovo…misù!, nientepopodimenochè un tiramisù (uno dei più buoni che io abbia mai assaggiato) servito in un sottile e croccantissimo uovo di meringa, una festa per il palato.