Ha capito che mi chiamo Flavia.
Dopo “Fulvia” c’è stato un breve ma intenso “Floriana”, ma poi è rinsavito e sono tornata al mio nome di battesimo.
Se da una parte è stato un bene iniziare i lavori con una settimana d’anticipo (e la prima si conclude oggi), dall’altra è stata una rovina: progettare ogni aspetto e indirizzo d’uso di tutti gli angoli della casa è – nonostante mi diverta molto – un po’ stressante.
Bisogna calcolare in anticipo dove andranno tutte le prese della corrente nell’appartamento, se in futuro vorrò dei condizionatori, dove vanno i rubinetti al centimetro, dove voglio le luci, i colori delle pareti, la carta da parati, insomma devo già sapere come sarà casa mia senza quasi avercela una casa.
Si inizia dalla cucina (come preannunciato) grazie al cielo perchè è l’unico ambiente che più o meno avevo in testa.
Tranne che per il pavimento.
Quello mi ha mandata in crisi.
Ho un’idea e non riesco a smuovermi da questa fissa, è un pavimento molto semplice in realtà: si tratta di piastrelle bicolore opache che sembrano non esistere (sto girando come una trottola dappertutto), ma forse qualcosa ho trovato…fingers crossed!!!
Ora torno ad impazzire.
To be continued…