Ora capisco perché tutti si innamorano della Spagna!!
Io all’alba dei 29 non c’ero ancora mai stata e mi domandavo sempre cosa facesse scaturire, nell’anima di chi partiva, un amore così forte per questa terra.
Sono stata a Barcellona ultimamente, ma questo la sapete perché da quando sono tornata non faccio altro che pubblicare foto.
M’ha rubato il cuore e spero di tornarci presto, magari dopo un tour di altre città del Sud o dell’entroterra, c’è così tanto da scoprire che ripartirei ora. Sarà l’atmosfera coinvolgente, gli orari lentissimi, l’afa di inizio Giugno e quella rilassatezza che fa venire il sorriso a conquistare chiunque ci metta piede. Non saprei scegliere il motivo. Forse sono tutti (ma anche di più) messi insieme.
Quando sono partita non avevo moltissime informazioni perché, girando per i blog che “frequento” di solito stranamente non ho trovato nulla o quasi al riguardo. Peccato.
Così, seppur molto rilassata, come l’etichetta spagnola richiede, tra un bicchiere di sangrìa dolcissima e una passeggiata all’ombra dei pioppi della Rambla, ho raccolto un po le idee per condividere con voi qualche informazione utile per visitare la città.
Casa Batllò, quando casa fa rima con fantasia
Cominciamo con la visita di una delle attrazioni più celebri di Barcellona.
Casa Batllò(si legge Bagliò), uno dei capolavori modernisti del genio di Antoni Gaudì, una sorta di ambiente magico con forti richiami al mondo della natura come squame di rettili, spine dorsali di animali come corrimano, carapaci di tartarughe al posto delle finestre, piastrelle che si rifanno ai colori del mare nella tromba delle scale e così via.
La guida è fichissima: come per ormai la totalità delle guide basta spingere il numero che corrisponde alla stanza e sullo schermo (l’aggeggio sembra uno smartphone) compariranno le varie stanze della casa complete del loro originario arredamento che, ahimè, oggi non c’è più.
Una volta messo piede in questa casa vi sembrerà di essere entrati in una strana favola moderna.
La facciata è un gigantesco mosaico di tegole di ceramica azzurre, malva e verdi (su uno dei balconi c’è una macchinetta fotografica che vi scatterà una foto coloratissima) che richiamano le squame dei rettili e, su di essa, campeggiano balconcini a forma di onda.
Il celebre tetto è irregolare ed è rivestito di piastrelle colorate che riproducono anch’esse la pelle di qualche sconosciuto animale preistorico.
Facendo su e giù per i piani della grande casa, vi renderete conto che nessun particolare è lasciato a sé: i pavimenti sono qualcosa di sensazionale, così come le porte dei vari appartamenti che sembrano essere state modellate nell’argilla; ma il particolare che più vi lascerà a bocca aperta è senza dubbio la decorazione della tromba delle scale.
Io stessa mi sono fermata più volte per ammirare quei colori e quella straordinaria attenzione per le sfumature di colore e la disposizione delle piastrelle che seguono con precisione ogni curvatura del muro.
Biglietto+fast pass € 28,50.
Metro: Passeig de Gràcia
Orario di apertura 9-21
Un giro all’università
Prima di pranzo vi consiglio di fare un salto a Placa Universitat ed entrare nel grande edificio che costeggia uno dei lati della piazza.
Dentro troverete dei bellissimi giardini lussureggianti e ben curati in cui gli studenti trascorrono i caldi pomeriggi tra una lezione e l’altra e le cui strutture antiche ricordano vagamente il castello del più noto maghetto dei libri.
FOR FREE
Gran Via de les Corts Catalanes, 585
Metro: Universitat
Mens sana in corpore sano
Per pranzo vi basterà fare un centinaio di passi per ritrovarvi da Flax&Kale, un freschissimo ristorante flexitariano. Si definiscono flexitariani quei vegani non convinti che ogni tanto rinunciano volentieri alla carne, senza però escluderla categoricamente. È la «terza via» che tiene conto dei pro della carne: insostituibile quando sei sotto stress e devi assumere la giusta quantità di ferro attraverso l’alimentazione (e ad essere sincera non è per niente male come idea…quasi quasi ci provo!).
Qui tutti i piatti sono creati non solo per esaltare il piacere organolettico, ma anche considerando il valore nutrizionale: la maggior parte dei piatti è vegetariana (80%), mentre il resto utilizza pesce grasso.
Ho assaggiato un po qui e un po là per un pranzo meraviglioso: vi consiglio i mini burgers al salmone, simpatici e deliziosi bottoncini rosa (fatti con polpa di barbabietola) che racchiudono piccoli burgers di salmone e serviti con patata dolce arrostita e una splendida mayonese vegana. Oppure le mini pizzas, pizzette vegane con base di noci, zucchine e semi vari, una farcia di tartare di cavolfiore, pomodoro e pesto di curcuma.
E se avete ancora spazio e vi piacciono i sapori decisi (e anche un po piccanti) dividete un crunchy fish taco, fatto con farina di mais che nasconde al suo interno una dadolata di tonno pinne gialle, insalata, coriandolo, cipolla, salsa rosa con chipotle, avocado e semi di sesamo.
Ma non finisce qui: da Flax&Kale vi troverete davanti ad una grande parete piena di succhi ed estratti, un vero e proprio paradiso per gli healthy addicted. Io ho provato il coloratissimo antiox, un succo arcobaleno a base di limone, kiwi, arancia e fragole.
Caffè e dolcino prima della scalata
Se a pranzo siete stati bravi cedete pure ad un peccato di gola per il caffè. Sulla stessa piazzetta che ospita Flax&Kale trovate Cup&Cake, dove comprare una bevanda da accompagnare ad un burroso cookie con gocce di cioccolato o ad un muffin goloso.
Pronti per il parco
Tornando sulla Placa Universitat scendete sotto la metro (prima L2 fino a Paral.lel poi L3 fino a Vallarca) e in una ventina di minuti arriverete a Park Guell tra una curva ed una salita.
Ennesimo gioiellino modernista nato dalla visione favolistica di Gaudì, Park Guell vede la luce nel 1900 voluto dal conte Eusebi Guell che acquistò il terreno collinare chiamato montana Pelada, con uno splendido affaccio sul mare. Il parco, nel 1984, è stato dichiarato patrimonio culturale dell’umanità dall’UNESCO.
A partire dall’ingresso parte una scalinata (sorvegliata da una bellissima e colorata salamandra) che porta alla Sala Hipostila o Tempio Dorico che in origine era stata concepita per diventare sede di un mercato. Sopra di essa la famosa terrazza delimitata dal famoso Banc de Trencadis, una panchina curvilinea e continua impreziosita da piastrelle disposte a mosaico, come nel migliore stile di Gaudì (questa grande terrazza doveva servire, invece, come bacino di raccolta per le acque). Per raggiungere questo splendido affaccio sulla città e sul mare una parete di bouganville di vari colori che mi ha letteralmente rapita (ho DOVUTO scattare una foto che amo tantissimo!).
Biglietto intero € 7/ bambini € 4,90
Carrer d’Olot 7
Metro: Lesseps o Vallarca
To be continued…
Bel post, grazie! 🙂 Mi incuriosiscono soprattutto i posti in cui andare a mangiare! 😉
Buona giornata, cara!! 🙂 Baci!
http://blog.giallozafferano.it/dolcisalatidielisabetta/
http://ilblogdielisabettas.blogspot.it
Ne ho trovati di ogni!!!!! Che bontà!!!!!