In una delle viuzze del centro in cui tanto amo perdermi e gironzolare si trova Sciapò – street & restaurant.
Ambiente caldo e casalingo, con cucina a vista è formato da due ambienti: uno day, più street dalla colazione all’aperitivo e uno per una cena più intima, al ristorante, appunto, perfetto per rispondere alle esigenze sempre crescenti di un servizio all-day-long.
Il nome è già un indizio del nuovissimo e (azzarderei) rivoluzionario concept del locale: ebbene sì, da Sciapò si mangia con il massimo del gusto e il minimo di sodio.
Lo chef, Marco Mazzone, parte dal presupposto che gli ingredienti di ogni piatto, se di ottima qualità, tirano fuori tutta la loro sapidità senza l’ausilio del sale.
Quando ce lo spiegano rimango un po stupita e diffidente…lo direste voi che si possono gustare ottimi piatti gourmet e a basso contenuto di sodio?
Si procede, quindi, con gli assaggi.
Ad aprire la cena una vellutata di zucchine romanesche con tuorlo d’uovo Peppovo marinato allo Zacapa per poi servire lei, regina indiscussa della cena, la classica Carbonara della cucina romanesca realizzata con lo spaghettone Rustichella 100% grano abruzzese.
Una vera esplosione di sapore che fuga ogni mio dubbio…e pensate che l’acqua della pasta non viene neanche salata, a dare la spinta sono il pregiatissimo pecorino romano e il guanciale croccante, uno dei piatti più buoni assaggiati negli ultimi tempi, ve la consiglio!
Si passa quindi a due novità del menù di Sciapò presentate in anteprima: un tortello di Porchetta con vellutata di rosmarino e crumble di pane di Genzano, delicato ma deciso e all’ Hamburger di razza Simmenthal e fois gras con chips di Ciapinabo’ e semi di senape che ho amato fortemente e di cui, ripensandoci, sento ancora il sapore.
Uno dei pezzi forti è senza dubbio la guancia di maiale di mora romagnola e crema di sedano rapa, cotta lentamente per 40 ore che all’assagio risulta morbida e burrosa, quasi si scioglie in bocca.
E poi arriva il dolce, il mah…blanc! prima, rivisitazione del noto mont blanc in verrine ed il Tiramesu’ dopo, sempre in bicchiere, con biscotto Gentilini e senza cacao, ma con cioccolato a scaglie sulla superficie.
Con un menù del genere e con dei sapori così decisi, ho totalmente dimenticato del concept “sodium free” del locale per tutta la durata della cena, quindi direi che uno chapeau a Sciapò ci sta tutto!!!